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RIEDUCAZIONE POSTURALE: consigli teorici e pratici

Scritto dal Dott. Andrea Frediani.

La Rieducazione Posturale, meglio nota come Ginnastica Posturale, è una metodica specifica che consta di una serie di esercizi atti a riequilibrare le tensioni muscolo-legamentose del corpo.
In particolar modo, tramite un lavoro globale sul corpo, si agisce sulle zone più rigide e retratte che, nel tempo, possono causare errati compensi e dolore.

Possiamo migliorare la postura anche durante la nostra giornata tipo?

La risposta è si. Ma prima ci servono un po’ di informazioni utili per comprendere meglio come dobbiamo comportarci.
La postura non è altro che la posizione che il nostro corpo assume nello spazio e la relazione tra i suoi segmenti corporei. Migliorare la nostra postura significa in sintesi attivare le sue condizioni ottimali.
Quando siamo piccoli i primi modelli di postura e movimento sono i genitori, i fratelli e le sorelle. Più tardi ai modelli familiari si aggiungono anche quelle dei compagni che si pongono come leader del gruppo.
La postura può significare molto per l’identità personale o per la sensazione di essere accettato in un gruppo. Essa è continuamente esposta a molte influenze che dipendono anche dal cosiddetto ‘’riflesso di fuga’’. Come il coniglio, che quando sente il pericolo tende in alto le orecchie, noi uomini abbiamo la tendenza a sollevare le spalle, talvolta a incurvare tutta la schiena e lo facciamo anche quando non c’è nessun pericolo reale. Con la tensione muscolare ci prepariamo alla difesa.
Altri fattori che influiscono sulla postura sono: il tipo di mobili ( sedie, letti, divani) che utilizziamo quotidianamente, malattie, ferite o incidenti, l’alimentazione, l’ambiente culturale e i problemi psicologici. I problemi connessi alle cattive abitudini posturali possono essere: ipersviluppo di certi muscoli, che contribuiscono a fissare il nostro corpo in una posizione non ideale, deformazione e compromissione di tessuti connettivi e perfino ossa, provocando una riduzione della mobilità e un rapido deterioramento dell’apparato motorio. Postura e mobilità dipendono l’una dall’altra. A questo si aggiunge un altro fattore: la respirazione, che interagisce con le altre componenti (postura, mobilità e anche coordinazione).
Quindi se miglioriamo la posizione tutto l’organismo lavora meglio.

Adesso analizziamo 3 situazioni in cui molto spesso la nostra postura è scorretta:
1) Seduti su una sedia
2) In piedi
3) A letto

Qual è la postura che dobbiamo assumere in queste 3 situazioni?
Quali sono i problemi che dobbiamo affrontare e come posso risolverli?
Per esempio, la mia sedia da ufficio è molto bassa e non posso modificare l’altezza, bene metto dei cuscini che mi alzano la seduta in modo che i miei arti inferiori formino un’angolo di 90° come mostra la figura:

Se invece la mia sedia è troppo alta posso mettere un panchetto o dei libri sotto i piedi per ottenere lo stesso angolo di 90°.
Ma se è il mio tavolo da lavoro troppo alto o troppo basso? Nel primo caso posso utilizzare sia i cuscini sulla sedia e il panchetto sotto i piedi, nel secondo caso posso per esempio mettere dei libri per tenere rialzato il monitor del computer in modo tale che la mia colonna vertebrale sia in estensione, evitando anche di stare con il collo in flessione.
La figura sotto è un esempio di come non stare seduti a lavoro:

Oltre a prendere in considerazione queste semplici informazioni vi consiglio di alzarvi in piedi o stirarvi, come quando ci alziamo la mattina, anche restando sulla sedia dopo un po’ di tempo che siamo seduti. Meglio ancora se per qualche secondo più volte durante la giornata facciamo qualche esercizio di stretching o semplicemente muoviamo quelle parti del nostro corpo che per troppo tempo sono state immobili. Siamo stati creati per muoverci.
Se dobbiamo mantenere la posizione eretta per molto tempo è opportuno avere dei piccoli accorgimenti che mi permettono di stare in piedi minimizzando le tensioni o qualsivoglia fastidio. Anche perché tanti lavori si svolgono in piedi. In questa circostanza dobbiamo cercare il più possibile di bilanciare il peso del nostro corpo. Ovvero cercare di non “caricare” di più su una gamba o sull’altra, 50% a destra e 50% a sinistra, inoltre proviamo a tenere l’ombelico leggermente retratto, in modo da attivare la muscolatura profonda dell’addome che a sua volte sostiene la nostra schiena, per più tempo possibile. In realtà basta sentire che il nostro ombelico si avvicina di qualche millimetro alla colonna vertebrale: se provi a farlo adesso ti accorgi che non è così faticoso come pensi. Come ultima cosa e non per orine di importanza, cerchiamo di tenere le spalle basse, lontane dalle orecchie, questo evita di farci assumere una posizione recurvata e di chiusura, quindi un bel torace aperto e collo lungo. Questi consigli sulla posizione eretta, il primo ovviamente no, sono fondamentali anche quando siamo seduti ma in questa situazione sono ancora più importanti perché in piedi non abbiamo appoggi per le braccia o per la schiena.

E a letto come ci dobbiamo comportare? L’ideale sarebbe riuscire a dormire su un fianco, magari col guanciale tra un braccio e la testa in modo che la nostra colonna rispetti le sue curve fisiologiche, proviamo anche a mettere un altro cuscino fra le ginocchia, vi darà sollievo. Questa è senza dubbio la situazione in cui è più difficile applicare delle modifiche, ma possiamo almeno provare ad addormentarci seguendo questi accorgimenti.

Tutti questi consigli non sono specifici per una particolare patologia o disturbo muscolo – scheletrico, ma hanno l’obiettivo di mettere il nostro corpo nelle condizioni migliori nella situazione in cui ci troviamo e per metterli in pratico non serve ritagliarsi tempo ulteriore della nostra giornata ma solo un po’ di applicazione e rispetto per il nostro corpo.
Lo “educhiamo” per migliorare la qualità della nostra vita.

Scritto da Andrea Frediani
Dottore in Scienze Motorie e Personal Fitness Coach®, Personal Trainer Centro Helios e Formatore di Helios Academy.

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